equilibrista (e·qui·li·brì·sta) [der. di equilibrio] (pl. m. –i). – Chi è abile nel far giochi d’equilibrio, acrobata: gli esercizî degli e. sulla corda; in funzione appositiva: le foche equilibriste. Fig., persona scaltra, che sa destreggiarsi abilmente e anche, talora, spregiudicatamente nelle contingenze della vita o in particolari circostanze e situazioni.
Lettore,
se oscillassi s’una fune
barcollante in vetta ai monti,
alto, oltre le cupe nubi brune
che annoiate ingurgitano tramonti;
se spiassi l’alba, ne sfiorassi i seni
sensuali fra i grinzosi orizzonti
e poi, punito da casti arcobaleni,
precipitassi, d’incanto, verticale
in volo, ove di urlar t’astieni
– tant’è vano l’impatto col male;
se scivolassi in un eterno cadere,
ammutolito dal vuoto surreale
cui non segue schianto o cratere,
c’incontreremmo nell’eterea agonia
fluttuante; ma dall’istante in cui caddi
negli abissi dei suoi torbidi occhi verdi,
profondi, freddi come l’onda
che mi spinse all’armonioso salto,
eccomi libero, nell’azzurro nulla
in cui mi libro, in cerca d’un appiglio,
in cerca
d’equilibrio.