Classifica dei meno peggio racconti del 2023

Come ricordato un anno fa dal collettivo Montag, da quando l’Antropocene si è imposto, occorre scrivere in maniera meno antropocentrica. Infatti, complice la terza rivoluzione digitale, la trasformazione da esseri umani ad automi sembra essersi compiuta: tutti scrivono allo stesso modo, spesso anche male, ma poi ci lamentiamo dell’intelligenza artificiale. Eppure, una volta, si sarebbe chiamata letteratura. Per fortuna, dove non arriva l’industria culturale arriva la litweb, con il suo spiccato gusto in controtendenza rispetto a quello del pubblico, a creare nuove nicchie di mercato e a scommettere su nuovi autori coraggiosi e talentuosi. O forse no? Ecco a voi, tra mostri redivivi, acufeni, funghi magici, processi per stupro, bambinoni, zii fascisti, mutazioni possibili e riti d’iniziazione, la temutissima

CLASSIFICA DEI MENO PEGGIO RACCONTI DEL 2023
SECONDO NEUTOPIA MAGAZINE*

  1. Umberto Sereni, La morte dell’avanguardia, «Neutopia», febbraio 2023
  2. Francesca Guercio, Coactus fidei, «l’inquieto», aprile 2023
  3. Alice Castegnaro, Manifesto delle Puttane Selvagge, «Wertheimer», maggio 2023
  4. Davide Galipò, Mio zio, fascista o Alla violenza reazionaria delle istituzioni borghesi rispondiamo con la violenza rivoluzionaria, «Altri animali», maggio 2023
  5. Elena Ciurli, Psy-low, «Micorrize», luglio 2023
  6. Alessio Mosça, Bambinoni, «La nuova verdə», settembre 2023
  7. Gian Marco Griffi, Detersivi ecologici alla spina, «retabloid», settembre 2023
  8. Francesca Mattei, Tutti morti, «La nuova verdə», ottobre 2023
  9. Andrea Zandomeneghi, Acufene, «Degrado», novembre 2023
  10. Michela De Mattio, Adultità, «Degrado», dicembre 2023

“Per l’insensato nulla è più esasperante del buon senso.”

— Aldous Huxley, L’isola

*La presente classifica è in ordine cronologico e non costituisce indice di gradimento.

Immagine di The Project Twins

Dal ritorno all’ordine alla “vergogna” della poesia | Intervista a Marco Giovenale

Se esiste un antidoto alla banalità, risiede nel lavoro di ricerca sul testo. Contro una determinata deriva sentimentale o un certo impegno da copertina si è sempre scagliato Marco Giovenale, che con “Esiste la ricerca” ha riportato in auge il dibattito sulle avanguardie e sul ruolo della ricerca nella scrittura. Ne abbiamo parlato con il diretto interessato.