NON PLUS ULTRA | Le colonne d’Ercole

 

Come se cercasse una via di fuga, il soffio del vento si dimenò pulsante nelle strade. Il suo passaggio gonfiò i panni rigidi al sole e allungò verso il cielo le tende di una finestra. Prima impetuoso e deciso, poi scarico e lascivo, si disperse rapido con uno sbuffo di foglie e polline arancione. L’andirivieni del fiume d’aria calda echeggiava sulle pareti arse dal sole tropicale.
A tratti impercettibile, il turbinio spirava timido e pettinava le fronde della vegetazione cadenzando una sinfonia composita dai rumori delle stradine in cui si snodava. Di colpo protagonista, sembrava combattere la sua stessa fiacca e riunire a sé un impensato respiro per restituirlo con maggiore vigore ai cortili interni delle abitazioni, alzando cartacce e rifiuti di plastica. Quasi a ristabilire la gravità terrena, ogni angolo dell’orchestra tintinnò un’eco confusa. Ne seguì un ritrovato silenzio, le danze vorticose dell’aria si spensero con una flebile, rarefatta, ultima esalazione.Continua a leggere…