Chissà perché quando pensi le persone fuori dall’effetto mosso dei ricordi, finisci sempre per farlo in maniera essenziale, bidimensionale; un po’ come le teste sulle monete.
Categoria: After After ~ Sezione racconti
Questo, l’unico mondo
Lui raccolse lo strascico e si sdraiò sul divano mentre lei gli puliva il volto e le nocche con attenzione. Cercò di raccontarle di come aveva dovuto trovare un tale erede per un certo trono; come aveva messo fine alla tirannia di quel negromante; voleva che le importasse di un qualche regno dorato asservito da un mostro dispotico.
L’indicibile
Nella strada c’era gente che si chiedeva che diamine fosse quella puzza tutta nuova. Molti si lamentavano che era penetrata nelle loro abitazioni. Un fetore spesso e grasso che irritava le vie respiratorie, faceva uscire gli occhi da fuori, strozzava.
Magari un giorno
Prima di entrare aspettai. Non so quanto. Allora non avevo contezza del tempo. Non esisteva nemmeno un prima e un dopo. Infatti mi voltai e la strada dietro era svanita, assieme al ricordo di come dal niente ero finito lì. Ciò che invece ancora ricordo fu il portone che si aprì; soprattutto il pianto, disperato, muto, che provai attraversando la soglia.
Carpe diem
La notizia era presto trapelata tra gli addetti ai lavori e l’azienda aveva dato l’allarme: “Qualcuno in città sta distribuendo pacchi bomba. Ripristineremo quanto prima il servizio di consegna. Nel frattempo, non aprite a nessuno. Ci scusiamo per il disagio”.
Colla di pesce
Romualdo era disteso sul letto con le braccia lungo i fianchi. I muri della stanza erano spogli, non un quadro di santi e nemmeno una croce di legno o metallo a rappresentare l’orientamento religioso del padrone di casa, a parte la parete dietro il letto: rivestita quasi per intero da fogli spessi che immortalavano personaggi nati dalla matita di un artista preciso, attento al dettaglio, brillante.
Subterranean Homesick Human
Ho capito che avrei dovuto agire all’istante. Così, ho stretto tra le mani il bicchiere che avevo preparato per me sul tavolo e ho bevuto il liquido che conteneva tutto d’un fiato. Poi ho sorriso, cercando gli occhi della ragazza. Era distratta. Stava raccogliendo gli altri pòst-it che avevo lanciato per terra.
Cyberjazz
Amàl apre la porta di ferro e viene invaso da un odore di spezie e di chiuso, mentre un’ampia sala si rivela ai suoi occhi. Nella penombra poche candele mostrano l’ampiezza del locale: forse, in altri tempi, è stata una sala da ballo.
#How to make yourself appealing to employers
Decise di rinunciare all’ottimo standing e puntare tutto sulla good knowledge of the office package, così da comunque hopefully garantirsi una great opportunity to join a young and multicultural team che sputaci sopra.
Sputare nella neve
Entrano nel padiglione successivo. Già li stanno aspettando. Sono nascosti dietro scrivanie e tavoli sistemati come fossero barricate.