La Creatura dal futuro di Alfre D’ e Burla22

Emanuele Battarra (street artist e sound designer) e Alfredo D’Alessandro (rapper e scrittore), alias Burla22 e Alfre D’, arrivano in questo agostiano aprile con la loro Creatura tirata a lucido. Li abbiamo incontrati a ottobre con Frammenti, singolo spartiacque dell’album che ha debuttato il primo aprile in digitale e cassetta per la Light Item Records. Hanno mantenuto le premesse e promesse, portandosi dietro i loro glitch, non correggendo il destino e lasciandolo allo stato brado. Quello che ci propongono è un viaggio in contorno, in esterno e dentro il mondo.

Le otto tracce costruiscono un paesaggio intraterrestre in assetto variabile. Il lavoro è omogeneo, all’ascolto si entra con un biglietto di prima classe per una destinazione vitale, un enorme lecca lecca brandizzato che sovrasta le nostre fronti, diventa un enorme brano, un magma a tratti marino, una gigantesca onda da cavalcare a piedi nudi, una spropositata statua di brina che illumina le notti insonni di questo bisestile anno guerriero. Non ci sono grandi salti o improvvise corse affannate, è una maratona sonora in cui i brani diventano un circuito cittadino e il dire degli artisti si ripresenta, ciclicamente, una monocorda, una tirata, una lezione sugli integrali, un calcolo di quello che possiamo trovare sotto una curva. Potremmo pensare di essere in superficie, ma ogni testo sprofonda nel ragionamento e rimane in questa specie di sottomondo, in cui le considerazioni personali diventano dogmi.

Creatura è una raccolta materica, concreta, toccabile, plasmabile al nostro udire, una sostanza decifrabile, come la tavola degli elementi, è visibile ai nostri occhi, il sonoro diventa video, ai testi bisogna portarsi anche con il proprio corpo. Durante l’ascolto le immagini si palesano, si mostrano nella loro potenza, nella cadenza dello spoken word, nel mantenere un battito vocale persistente, un odore acre in una stanza di rose damascene, rimanere seduti o sospesi qui non fa la differenza, perché si è collosi. 

L’unica pecca è probabilmente la scontatezza di alcune parole, quelle che conosciamo tutti e a volte ti aspetti che invece ci sia qualcuno che possa provare a confonderti, a non darti un margine di salvezza, qualcuno che ti lasci preda e che non provi a salvarti o a giustificarti, ma quando sei giovane le provi tutte per sopravvivere questo mondo bellissimo. “Possiamo discuterne a lungo”, ma torneremo ognuno di noi nelle nostre “conclusioni sui loop personali”.

Nota a margine: queste canzoni hanno confermato, che tutti abbiamo avuto a che fare almeno una volta nella vita con Laura Palmer e Angelo Badalamenti. 

 

Ipotesi di un possibile futuro del mondo

Cielo plumbeo sulla Cina, niente male
perché sto in vacanza su un’isola di plastica
uno squalo banchetta tra le pile in Congo
i tuoi cellulari fanno la guerra
l’America cammina sulla Luna
e poi tutti in comunella sputano sulla Terra
i supermercati sono stipati di cibo
ma non ci sono dove si muore di fame
così le nostre pance possono scoppiare
una raccolta differenziata di motivi
il sovraffollamento nei paesi poveri
evita in centro un pellegrinaggio di morti vivi
lasciali in pace, sedati agli aperitivi
e sogno un mondo di tutela
dove la pace fa rima con Mandela
sarà ‘sta pioggia acida che non frena
ma i tuoi figli meritano di più
di un dio interpretato, di un politico andato
delle stronzate della TV

Prenota online un soggiorno in Antartide
garantiti 2o° stabili
piantiamo abusivamente
lettini e ombrelloni
come sappiamo fare da generazioni
una piccola Riccione tra i ghiacciai
assumiamo in nero più operai
se le banche non erogano finanziamenti
per voi abbiamo anche gli usurai
una chiesa al dio denaro
una cappella per la polvere da sparo
un cimitero per piangere quello che facciamo
un bar per bere e dimenticare, chiaro
poi ci serve sicuro un tabaccaio
un’industria farmaceutica che cura
essere topi da laboratorio in gara
un cantante innocuo e la fottuta cantilena

Videoclip di Ipotesi di un possibile futuro del mondo, a cura di Stefano Pulici

Testo e voce di Alfre D’
Musica e produzione di Burla22
Light Item Records, 2024

I tarocchi e le radici | Un viaggio Mediterraneo senza bussola

Wissal Houbabi (poeta, artista e scrittrice marocchina) scrive “Taroots” con Roberto Paci Dalò (regista, musicista, artista visivo e sonoro, disegnatore, curatore) creando questo viaggio tra parole e musica, che ci imbarcano e ondeggiano, che ci fanno stare a riva o su di una torre, che ci conducono in luoghi contaminati, che ci riportano a casa, consapevoli di questa nuova scoperta e sembra che non sia successo niente, per quanto è vero.