Lβavvicinamento al mondo del poetry slam rappresenta una piccola, traumatica sconfitta personale. Spesso mi capita di rivedere, nelle facce stranite e un poβ deluse sparse per il pubblico allenato alle serate di poesia, la stessa faccia che avevo io quando, appena uscito dal tropico dellβaula studio per una meritata birra, mi trovavo per le prime volte di fronte allβorgiastica ed esplosiva miscela di due tra le cose da cui mi sento piΓΉ umanamente ed esteticamente distante dellβuniverso tutto: la rap battle e il talent show. Tutto questo applicato alla cosa che Γ¨ stata la piΓΉ tenace e coriacea tra tutte le mie testarde passioni e ricerche: nemmeno a dirlo, la poesia.
PiΓΉ che un agone, un gran magone. Un minestrone riscaldato e indigeribile. Dopo la fine del piacere del testo e la ricerca del fastidio letterario, il vettore torna indietro raggiante, si fa scherzoso, trendy, gradevolissimo sottofondo di chiacchiera da votare in decimale.
Crolla tutto. Anche qui. Eppure la Storia, per quanto sbriciolata nella modernitΓ e amalgamata ed emulsionata dalla manona capitalistica, qualche sostegno ce lo dΓ , oh noi delusi.
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_Testi e voci: Toi Giordani, Riccardo Iachini
_Beat box: Mollo Beats