𝕗𝕝𝕒𝕞𝕖𝕟𝕔𝕠

Come le ballerine

Col rap la poesia è diventata una puttana
in bocca a tutti è una valanga di detriti che frana
Nacchere, nazioni, nastri da controbattere:
combattere la storia con lignee ostriche di nacchere!
Clop clop clap, applausi ai miei poeti
parlando hanno aiutato a concrescere esegeti
E “se getti la prima pietra chi è colpevole” accadesse oggi
il mondo sarebbe un ammasso di pareti come
le ballerine sopra a un ring di lottatori, come le belle donne
in mezzo a un mazzo di fiori: l’ape di Pindaro,
varchi spazio-temporali, l’eco del Big Bang:
pluriverso di espansioni.
“Giovani artisti” – io cito i padri, no padroni.
Abbiamo ucciso il rap? Lo riesumiamo fuori
dai nostri testi, convinzioni, palinsesti: le copie delle copie
stanno in piazza con i fasci, fuori dagli stili, dai contratti, dalle sette:
la mia è “Disutopia” – Artificial Kid 47.
Ho ucciso i padri. Ho ucciso i padri.
Io cito i padri, maestri contemporanei:
materia oscura dei miei giorni visionari
Ipotizzo dei miei padri per dar conto all’esistenza, contratto
la mia anima col nulla che mi addensa, compensa la mia
è consapevolezza di essere e di essere chilometri alla terza.
Mi studiano da fuori – N.O.A.A. i miei suoni fanno onde
a incomprensibile frequenza
Danza, danza amore sul mio Caos: Flamenco per me è vita,
una valanga che frana – le pietre sono crome di ciliegie
per la bara: una è nera, è quella amara,
l’altra è bianca, la mia ala.

[Ballo sul Caos, Street Orchestra, vi parla Rea.]

Voce e testo: Sara De Michele, in arte Rea
Brano tratto dall’album Rea Scienza
Registrato e mixato da “El Domino”
© La Fenice Records (2018)