Dico a mamma: oggi Gianluca non viene. Appena lo dico, non ho più voglia di andare.
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Il cubo peculiare | Nicolò Civera
A un tratto, il cubo smise di emettere luce, Melanie dallo spavento indietreggiò, non credette ai suoi occhi poco dopo: un triangolo blu, non più grosso di una fiaschetta di whisky, spuntò dalla fessura, il cuore della ragazza cominciò a battere più velocemente.
Melancholia | Giulia Gaveglio
Da quando, la mattina dopo quella prima notte, mi sono svegliata, ho iniziato ad avvertirne sempre il peso sulle tempie. Da principio era piccola abbastanza perché si confondesse fra i capelli. Ma notte dopo notte è diventata più grande. Mi lasciava soltanto per brevi istanti, tornava planando su di me. Per paura che qualcuno la potesse scoprire, evitavo le altre persone. Non uscivo più di casa. Eppure, nessuno intorno a me sembrava vederla.
+Crucifiction+ | Michele Carniel
(Entra in scena il plotone di esecuzione: - una luna che si è dimenticata la luce accesa - una minestra infreddolita che minaccia la fame - dita che hanno smesso di essere mano - un crocifisso in crisi spirituale - vestiti a terra che non vestono nulla).
Un sovrano | Angelo Lachesi
All’inizio mi vergognavo. Poi mi sono lasciato andare a quell’attività che si è trasformata in una specie di routine. Caduto quel velo di menzogne autoinflitte e abbattuta qualunque forma di moralismo, ho accettato senza remora alcuna la verità che ho testé esposto: avevo bisogno di denaro. Il resto conta poco.
Merce nella merce | Pietro Bocca
Non avevo i soldi per scopare, ma penso lo sapesse già. Non mi rispose, non mi parlò. Non stava bene neanche lei. Si alzò in piedi – un corpo che avrebbe potuto trascinare martiri sulla croce col sorriso dei beati – e mi volse la schiena e le natiche, ma senza grazia; si lasciò guardare come un mobile in mezzo alla stanza, un monolite sepolto nell’appartamento.
Masticazioni | Cristina Costantini
Ora ti puoi guardare fino al punto che chiude la vita. A bocca chiusa.
Una cosa puramente accidentale | Alessandro Pestarino
La donna è un oggetto. Non gliel’ha mai detto nessuno, ma lei se lo sente dentro. Quelle centinaia di mani che sono affondate nella sua pelle gliel’hanno tatuato fin dentro le ossa.
Facciamo a pezzi | Bruna Cerasa
Come fai a non odiare la pelle? Mi domandò. Valgono la pena, le tue mani sulle costole. La vita consuma le mie anche portando via sempre qualcosa. L’amore, poi, nei corpi scompare.
Sensibilità | Simone Perri
In quel deserto, in cui tutto il fragore della città pareva una carezza votata a lenire le crisi dei cristi perduti nelle trappole del proprio cervello – senza essere in grado di uscirne – ragione e coscienza sparivano. Si perse il senso d’identità, genere e razza, sciogliendosi tra canali del corpo, iniziando a espellersi come spora batterica, perdendo densità, definizione, linearità e confine.