Mani venose | Hasti Naddafi
Nel turbinio pulviscolare aleggiava
lei, bellezza plumbea, come roccia focaia.
Nel turbinio pulviscolare aleggiava
lei, bellezza plumbea, come roccia focaia.
perché la poesia non sanguina
non ha muscoli né ossa nemmeno pensa
perché non è una cosa né un mammifero
perché non esiste al di sopra
o al di sotto di noi
Le madri dei bambini uccisi non aspettano i ritorni.
Vorrei poter dire
di aver provato
a lanciare pietre piccole e contundenti
contro Golia al fosforo
come la tua, finita ed infinita,
ninna nanna degli ufo che stanno
dentro la testa, oppure nella stanza,
contando insieme a noi le mosche, gli anni,
mentre vengono avanti le baccanti
di Norimberga e iniziano la danza».