
Ivan Fassio | Il culto dei corpi
Recensione de “Il culto dei corpi” di Ivan Fassio, Raineri Vivaldelli editori Torino, a cura di Davide Galipò
Recensione de “Il culto dei corpi” di Ivan Fassio, Raineri Vivaldelli editori Torino, a cura di Davide Galipò
Testo e voce: Luca Atzori
Contrabbasso: Veronica Perego
Recensione: Lorenzo Lombardo
Portava dentro una città.
E la perse senza combattere.
E lo persero.
Ed ecco che scopriva cosa realmente gli veniva a mancare: un punto fermo di riferimento, la certezza dell’esistenza nel mondo di una persona che sarebbe disposta a tutto per lui, anche ad andare oltre quel confine. Quella sconfinata generosità che, se si ha la fortuna che Mikael ebbe, si ritrova in due persone in tutta la propria vita, delle quali un bel giorno la vita stessa ti priva. A Mikael la vita aveva già presentato il conto, e come resto una terribile solitudine.
Il paradosso della gogna mediatica ad Agamben risiede in un istinto conservativo che non ha niente a che vedere con la natura umana, ma con la natura autoritaria di questa società. E la sospensione delle nostre libertà individuali denota anche un generale intorpidimento delle nostre facoltà critiche e civili.