Quel che c’è oltre il quadro | Cornici di Sofia_

L’ultima uscita di Radiobluenote Records, Cornici di Sofia_, ritorna nel solco già tracciato dagli altri progetti a più voci a cui l’etichetta ci ha abituato coi precedenti Poesie Per La Dora, Vouyerismo e Fiori Per Una Visita, stavolta però proponendo una variazione prima di tutto dal punto di vista musicale, che conseguentemente imprime all’opera una evoluzione dal punto di vista stilistico.

Per quanto si sveli in prima persona come liricista e voce nel primo singolo estratto dall’EP, Ho Visto, quello di Sofia Spampinato, catanese classe ’97 trapiantata a Torino, è prima di tutto l’album di una produttrice. Le strumentali, pur conservando stilemi dei generi dai quali le influenze appaiono chiare (house, hip-hop e trap in primis) sono elaborate in maniera molto personale e, soprattutto, sembrano calzare perfettamente sulle spalle degli ospiti, come vestiti su misura.

Si parte con Tito Sherpa, ospite ormai di casa nelle produzioni Radiobluenote, sotto cui a fine 2020 ha anche fatto uscire il suo album d’esordio, Serotoninja, che nella traccia d’apertura si concede una esplorazione più delicata delle potenzialità della sua penna, complice non solo la morbidezza della strumentale, ma anche la scelta delle immagini. Tra queste, l’accenno agli “amici andati” si ricollega a stretto filo con l’ultimo brano, Vicini, un titolo che è un tributo. All’ascolto si tratta di una strumentale sulla quale vengono ospitati diversi maestri dello scratch che Sofia_ ha conosciuto in prima persona, ma appena superato il primo pensiero, quello del poter riunirsi sulo stesso beat in un momento storico in cui è impossibile fare altrimenti, è la profondità della traccia che lascia risuonare qualcos’altro, una mancanza per cui stringersi assieme, qualcosa che se n’è andato lasciando come tracce catene e nastri, come l’immagine che la piccola poesia che si forma unendo i titoli dell’EP suggerisce. I nastri che ancora custodiscono musica, la catena di trazione di un giradischi ferma, mossa come tributo da altre mani.

Le tracce proseguono, e tanta è l’abilità di Sofia_ di plasmarsi sull’essenza dei suoi ospiti senza snaturarsi che quasi sembra che anche in Ho Visto la voce sia di un’altra persona. Si passa dalla meditativa penna di Parsione al fuoco interiore di Matyta Negra in un batter d’occhi, con una naturalezza che è raro trovare in progetti simili, che fanno degli ospiti il fulcro centrale della narrazione: il piccolo EP di Sofia_ ha l’equilibrio spontaneo di un qualcosa che, accomunando più parti, non cancella la presenza di una radice comune, presente e nutriente. Non è la ricorsività di temi come la natura, il silenzio, gli angeli o la luce, nè la presenza di una sola prodruttrice, a dare forma a quest’impasto. Come nei lavori di Davide Bava, fondatore dell’etichetta, il legame più profondo che lega Cornici agli altri progetti di Radiobluenote è quello di una regia unitaria che riesca a suggerire a monte un mood, un processo, un immaginario, e questo compito è questa volta (auto)affidato a Sofia_, perfettamente immersa in questo ruolo, ancora prima che in quello della produzione, della scrittura o della voce. Come nella copertina di Controsenso, quello che appare non sono solo i quadri dei brani col beat a fare da cornice: la protagonista è la stanza vuota, l’ambiente, ciò in cui ogni cosa è accolta e contestualizzata.

(Isidoro Concas)

IERI (FT. TITO SHERPA)

“Non l’ho dimenticato, era ieri!”

Ieri eravamo ciascuno nella propria bollicina
e ci telefonavamo o ci tenevamo compagnia
con messaggini in privato

Non l’ho dimenticato, era ieri

Fuori era come l’eruzione invisibile
di un vulcano silente

Ballavano al vento morbidi vetri delle finestre
scaldati dal sole cocente
macchiati di magma fosforescente

Magma innocuo, peraltro
e proprio per questo
terribile.

I dati del meteo avevano previsto tutt’altro
“‘sti metereologi non capiscono un cazzo”, pensammo
perché i sogni ingannano se tenuti troppo in conto
e gli incubi si avverano se ignorati troppo a lungo

Parlavo al mio angelo
da un buco in un albero
radici che immagino partano
dal mio esofago

Sembrava come quando
il freddo e il caldo danzano
e le correnti si dipanano
e mille semi che si spargono

Pollini di amici andati
nei liberi arbitri tra
rispetto e respiri, poi
crescono fiori nei vasi sanguigni, poi
sono luce che si propaga nei nostri pensieri, ma

è nuovo questo tuo mondo
o era un altro giorno?

But you don’t forget it
era solo ieri

Sofia_ Cornici © Radiobluenote Records (2021)
Produzione e mix Sofia_
Masterizzazione e video BNDCKS
Testi di Sofia_ e Tito Sherpa
Copertina Controsenso

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