Un’impressione scura come colpi
a vuoto sulle quattro corde
di un basso elettrico
(un arpeggio profondo
o
4 o
4 o
o
o)
Vulnerabilità
poco prima di addormentarmi
innata voglia e timore
di dissolvermi
nell’altro lato di me
opaco come un lungo accordo
sulla prima ottava di un pianoforte
inconscio: Io è un altro
non è mica vero?
Difatti amo i sogni
cortometraggio iperbolico a colori e note
sensazione pura
asensoriale
paura
o gioia
o sesso, o il tutto
simultaneamente estremo
o stranezza in bocca
e sbalordimento negli occhi
ecco cosa lasciano gli Altri
personaggi che calcano
il palcoscenico ambiguo
del circo onirico Freudiano
(in attesa d’interpretazione spicciola)
con:
Io nel ruolo dell’Altro
il regista avanguardista di capolavori notturni
il musicista improvvisato di note diafane.