I.
suo fratello era fortunato ad averlo in fratello
aveva i passi addolorati,
«sono con noi e sono come noi
ci lasceranno, ma ci amano»
così scandivano gli occhi
dentro cui l’acqua sembrò formulare nuova vita.
fin dove conduce la voce della madre d’un guerriero
quanto disarma, quanto protegge –
«ho perso la verginità in un parco,
ne porto ancora la cicatrice»
i lupi mangiano carne di bufalo sulla neve.
II.
il volto schiantato sullo specchio alla sera,
ne sgorga la disperazione del padre e del figlio;
era una morte vicendevole, lo è sempre stata –
sgorga come materia gelida dai nevai,
può essere il biancore o coltelli per le mani.
eppure si riunifica totale nello stesso cerchio
: il respiro del morto, il ramo che si allea all’alba,
il fumo delle nubi che evolve in fuoco
e la vendetta, che prende nome dalla tempesta.
III.
vediamo il freddo che ti si cela intorno,
ti sfregia i seni e non lo sai spiegare –
due amanti ballano il tiptap in Texas,
è il tramonto; sfocano l’immagine trattenendosi
i mignoli mentre attraversano l’aranceto del sole.
un amico intona l’altro amico
come a far promesse di matrimonio
: «ogni mattino ho la stessa età,
eppure i minuti girano come formiche»,
«ho calpestato il suolo di Santiago
fino a sfinirmi, come un soldato».
IV.
si riunifica totale e si rifraziona
come un segreto –
la pietra appare spezzata
ma è solo per metà
immersa nell’acqua.