Mondo
Altrove, c’è un pescatore
che annuisce alla luna,
che spacca la bocca
a chi lo guarda.
Altrove, c’è una zingara
che battezza corpi morti
nel Tamigi.
Altrove, c’è un passero
che sputa ai cani
che vogliono mangiarlo.
Altrove, ci si bacia i piedi
per avere equilibrio.
Altrove, si piange
quel che non si ha,
qui si dice solo sì.
Altrove, c’è una donna
che canta alle teste sui piedistalli,
bacia le loro mani mozzate
poi mette le sue dita
nei loro occhi e canta,
canta, che questa sarà la fine.
Machine
Les phalanges contre les tempes
à boucher le sang,
les dents ne crient pas
sans pain,
crie la rate grisonnante.
Et ils s’affaissent abattus
avec le museau contre les pieds
ni la terre sur le dos
Tout changement d’étant
ignore qui bégaie,
il s’asservit à ceux qui exposent et cachent
Seuls les corps se reflètent
en peaux déchirées, en yeux rouges
Tout changement d’étant goûte
les peaux étendues à côté, congruentes.
Testi di Zahira Ziello, da “Sibilla” (Terra d’ulivi, 2021)
Resa sonora di Elena Cappai Bonanni
Immagine di Anna Malina