Ehy! Ehy! Mickey Mouse
il panico scoppiato era troppo grande
per startene dipinto su un muro
sopra la piazza di Sainte-Catherine
dove non ci sono tiratori o fuoco
ma saldi al 40% svendite e liquidazioni
dove non ci sono fallimenti e sangue
ma tazze di caffè di maître à penser
con Moscot rotondi all’ultima moda
sagome e assiomi a dirotto di expatr
che guardano con occhi scotti
il nuovo mondo dall’uscita dei paki
con il riverbero di pensieri rustici
e aruspici piegati sui fondi di Blanche de Namur
a squartare discorsi tabagisti sulla pittura e
policy di biglietti Ryanair nella tasca interna
presi sei settimane prima a 18,99 euro
valore di accorati cori fraintesi sotto i discorsi e
amori lasciati a riposare nel senno distorto
tanto da poterli soffiare dalla bocca
lentamente lentamente lentamente
lentamente lentamente lentamente
con l’alito di lune pomeridiane brussellesi
conservate nei frigo di cohab trovati su Facebook
Ehy! Ehy! Mickey Mouse
te ne stai lì dipinto su un muro
senza che manco sai il francese
oppure vale lo stesso principio
secondo cui l’universo gli astri
ma anche le tessere magnetiche MOBIB
e che ne so le Blanche de Namur
il ghiaccio secco dei pesciai di Sainte-Catherine
le policy di biglietti Ryanair mercati bio
le ultime notizie di Politico.eu
(quella roba lì, insomma)
compiano la loro rivoluzioni costanti
immemori degli eventi degli uomini
mentre noi stiamo fissi ad osservare
i dettami di una grandiosa sconfitta o di una movida
seduta in cerchio sopra eroi e tombe?
Ehy! Ehy! Mickey Mouse
ma anche tu Max, posate la birra
e ascoltateli un attimo quegli anatemi
chimiche ossidazioni nel tardo pomeriggio
tese recite di paggi e tubi di radiogeno
ascoltateli dall’alto bordo delle vasche vuote in piazza
colme di lattine d’infanzia vuote
di Mickey with Minnie Mouse in Building a Building
di dilemmi e di balli Flixbus a cene tra amici ricette
della nonna e scali al terminal B52 visi avvolti in
cellophane kantiani
giacche-cravatta in metropolitana alle 18.00
di funzionari in uscita da uffici
ascoltateli gli eterni canti aldeidici:
si schiudono tra le ciglia
dei viandanti del Grande Continente
e con tarda gentilezza tra labbra e frites belges
ti sussurrano che l’unica Legge da ubbidire
è quella che si può riscrivere più volte
che l’unico palpito nel petto da badare
è quello consacrato ai giochi del destino
che l’unico passo ulteriore da calcare
è una virtù a cui aspirare
che l’unico tempo da scandire
è quello che hai già perso
che l’unica siepe oltre la quale guardare
è quella a cui puoi passare a fianco
perché Ehy! Ehy! Mickey Mouse
non sappiamo a quali meccaniche
sottintenda tu, Sainte-Catherine o il casino delle 18.00
tanto meno se rabbia e gioia
sono sentimenti da interrogare ma
Ehy! Ehy! Mickey Mouse una
improvvisa connessione mancante è
sufficiente a far crollare la storia e
incessante inconciliabile intoccabile
affigge uno statuto
politico, individuale, universale.