Se il triangolo entra in contatto
frontalmente o di lato
con un altro triangolo
e lo attraversa o si sovrappone,
se
una delle sue punte s’inserisce
o collide,
v’è eros-ione
e si forma una figura nuova
con più di quattro spigoli.
Non importa se
non ne vediamo i volti
o sentiamo le ferite,
non
importa
chiudere gli occhi.
Là fuori
si stanno incastrando
altri triangoli
forse così,
ad infinitum.
Il mio triangolo
palpitante sopra di lui,
– non sappiamo quando è sopra, quando è sotto.
Allo stesso modo
lontano o vicino all’infinito
dissipo questa nausea la vertigine geometrica spirali dal triangolo che formiamo
libidine:
dal mio triangolo anche lei
scappa
abitudine da mammiferi, estenuante:
io
dall’ipotenusa scivolo fino a terra
– voglia di tagliare spigoli
e teste –
io
preferisco
essere un punto
che gira su se stesso
fino a trapassare il foglio.
Continuo a fantasticare su due linee parallele che in qualche modo s’incrociano.
Geometría
Si el triángulo entra en contacto
de frente o de costado
con otro triángulo
atravesándolo o superponiéndose
si
una de sus puntas ingresa
o colisiona,
lo eros-iona
y se forma esa nueva figura con más de cuatro aristas
no importa que
no hayamos visto sus rostros
o palpado las heridas
no
importa
cerrar los ojos.
Allí fuera
están encajando
otros triángulos
quizá así
ad infinitum:
mi triángulo
que palpita sobre él
– no sabemos cuándo es arriba o cuándo es abajo.
Así también, tal vez
cerca o lejos del infinito
disipo este mareo el vértigo geométrico espirales desde el triángulo de aquellos que hacemos la figura
fuerza libidinal
que también desde mi triángulo
escapa
costumbre mamífera ésta, agotadora
yo
por la hipotenusa me deslizo hasta el suelo
ganas de cortar aristas
y cabezas
yo
prefiero
ser un punto
que gire sobre sí mismo
hasta atravesar la hoja
siempre fantaseo con dos líneas paralelas que en algún momento se cruzan.
Voce di Ashle Ozuljevic Subaique
Traduzione e seconda voce di Elena Cappai Bonanni
Immagine di Emanuele Tozzoli
Ashle Ozuljevic Subaique (Santiago del Cile, 1986) è poeta e scrittrice, laureata in Lingua e Letteratura Spagnola presso l’Università di Santiago del Cile. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui la raccolta di racconti Vidas robadas (La Serena, 2012), il romanzo sperimentale Anteojos de sal (La Serena, 2014) e il saggio El silencio final (Buenos Aires, 2015). La sua ultima raccolta di poesie si intitola Botanica (Liliputienses, 2020). La sua produzione ha ricevuto numerosi premi in Cile e Argentina. Attualmente sta lavorando alla riedizione della sua prima silloge, Tres (nlibros, 2016).