Marlon è un piccolo liberale che da vent’anni fa il pane in casa
ha una famiglia grande e commuove il suo insegnante
per via delle esitazioni espressive e delle domande
dell’impegno assiduo per non perdere la memoria
una memoria che coinvolge pure fatti sciistici
o la lunga pedalata con la moglie da Dieppe a Parigi
Marlon è il suo insegnante incapace di coltivare nemici
Marlon ha un pollice gonfio e la vita la devi imparare a vivere
lascia stare, non t’accanire, il potere non ti serve
e l’insegnante potrebbe morire di commozione per Marlon
ovvero per la vita, per le sue tenerezze e i suoi incendi
pur restando in disparte con le occhiaie che fanno al caso
dedichiamo la prole a dio adesso non vi è più stato
dio è la vita accucciata in un angolo, non sono gli stipendi
non sono le arrese davanti alle circostanze, non è il livore,
e prostrato davanti alla semplicità di un’immagine che salta in aria
io, te, chi ci vuol seguire, Marlon, bardati da un incompreso furore
amministriamo i giorni come uomini che vorrebbero unirsi
nessuna frase affrettata sputata dalla bocca deve uscirci.
[…] via Delle rime sparse per Marlon | Roberto Minardi — NEUTOPIA […]
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Mi hai fatto tornare in mente uno splendido film che ho visto tempo fa, e che parlava proprio dell’importanza di non arrendersi mai. Il film è questo: https://wwayne.wordpress.com/2019/06/01/in-viaggio-verso-te/. L’hai visto?
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