Giorni in cui mangiarsi un cuore
tra pranzi di festa e prima del dolce
prima ancora dell’ultimo bicchiere
nella stanza che supera le voci
col sottofondo di vocali, afferrarci
azzannare e rifare i connotati
fare un qualche Natale umano
e banchettare di nuvole rosse
trafilate a strisce di legno negli occhi
di silenzi e di alcuni caldi tessuti
e nel rumore dell’ordine sepolto
disseppellito, furtivo, amore:
tutte le cose, tutte le preparazioni
tutti i sentimenti di cartone
digerire digerire digerire
ancora contro la legge la distanza
quella di questi anni e di tutti
la verità di un socialismo lontano
senza le nostre legittime paure
senza i nostri corpi illegali:
fuori legge è la condizione
della verità il nostro capodanno
a venire compagni a venire alleanza
a venire potere a venire pulsioni
a venire deflagrazione e violenza
la bellezza a punire pura
a venire bomba atomica dell’assenza.
Al momento però la morte rituale:
Amaro del Capo,
col suo bicchiere in regalo.
