IN PIAZZA VITTORIO
ERAVAMO IN SEI O IN SETTE
ALLE MACCHINETTE DA CAFFÈ
SPENDEMMO QUELLA NOTTE
I MIGLIORI 50 CENT
WIN EL HARBA WIN
WELLI WELLI, YA MISKIN
meschino deriva dall’arabo
si pronuncia miskin;
non ha l’accezione negativa
che ha in italiano,
è semplicemente
sventurato e povero
win el harba win
essere tagliato da un albero
è un modo di dire arabo
che indica:
chi è senza famiglia
chi è senza parenti
chi è solo
welli welli, ya miskin
il genere umano
nella sua evoluzione,
che non si capisce,
ama dare soprannomi alle persone:
a Khaled è stato dato il nome di re del rai
tra gli anni 80 e 90
la sua voce mi ricorda certi ritmi
che cerco o rifuggo
rimbomba da anni nel mio cuore
come il monito delle madri
dove pensi di fuggire
win el harba win
ritorna a casa
welli welli ya miskin
ecco chi siete!
cuori diramati
gente sradicata
tagliata da alberi
win el harba win
welli welli ya miskin
IN PIAZZA VITTORIO
ERAVAMO IN SEI O IN SETTE
ALLE MACCHINETTE DA CAFFÈ
SPENDEMMO QUELLA NOTTE
I MIGLIORI 50 CENT
WIN EL HARBA WIN
WELLI WELLI, YA MISKIN
quella notte uno dei sette,
come tutte le notti,
inizia a raccontare dei suoi antenati
spesso ne racconta aneddoti
certe volte tristi
ma il più delle volte divertenti
per esser sincero e non mentire
non ne ricordo nemmeno uno
io una casa non ce l’ho
non ho avuto avi importanti
non sono stati vichinghi o vandali
se sono stati gloriosi, buon per loro
win el harba win
welli welli ya miskin
ecco chi siete!
gente sradicata
cuori diramati
tagliati da alberi
win el harba win
welli welli ya miskin
IN PIAZZA VITTORIO
ERAVAMO IN SEI O IN SETTE
ALLE MACCHINETTE DA CAFFÈ
SPENDEMMO QUELLA NOTTE
I MIGLIORI 50 CENT
win el harba win
welli welli, ya miskin
Piazza Vittorio vuota
intorno alle 4 di mattina
mi riporta in Marocco
nei villaggi
il patio delle case
non è grande
quanto Piazza Vittorio
ma le storie che lo vivono
possono riempire il mondo
mi riporta al duemila tre
o al duemila quattro:
mio bisnonno
è steso per terra
senza respiro
senza forze
nel patio
dove nel corso dei secoli
sono nati miti e leggende
ora si sentono soltanto
pettegolezzi e liti
su come spartire le terre
win el harba win
welli welli ya miskin
in fin di vita la vita stessa gioca brutti scherzi
quello stesso giorno
il gallo della casa
cadde nel pozzo
mia bisnonna
forse era preoccupata
più del gallo che del bisnonno;
quel pezzo di terra è mio
quell’altro è tuo
l’asina la prende Fatima
le pecore Halima
win el harba win
welli welli ya miskin
IN PIAZZA VITTORIO
ERAVAMO IN SEI O IN SETTE
ALLE MACCHINETTE DA CAFFÈ
SPENDEMMO QUELLA NOTTE
I MIGLIORI 50 CENT
WIN EL HARBA WIN
WELLI WELLI, YA MISKIN
mio bisnonno è morto
con il patio già pieno
di donne pronte
a piangere
le sue imprese
con quelle parole
hanno innalzato per lui:
sepolcri
mausolei
santuari
e chissà cos’altro
eppure poche di loro
lo avevano conosciuto
le immagino
come tante Didone
che piangono Enea
le immagino
come tanti Orfeo
che piangono Euridice
chissà che imprese
ha compiuto
quel mio antenato
chissà se quella luce
brillerà in eterno
win el harba win
welli welli ya miskin
la sera del funerale
sono arrivati
da ogni villaggio
gli ospiti in ritardo
tra contese e lamenti
tra i cani che abbaiavano
impauriti o infastiditi
quella sera
io e gli altri bambini
mangiammo racconti
win el harba win
welli welli ya miskin