Porque a Lorca lo mataron | Francesco Salmeri

a Joseph Ponthus
poeta proletario

hanno ucciso Lorca
che era un poeta
ma sarebbe un errore pensare
che uccidendo Lorca
abbiano voluto uccidere la poesia
non la poesia ma la dignità e la coscienza
chirugica dell’orrore hanno ucciso
la dignità al prezzo di un pezzo di pizza
surgelata la forza che non si piega
alla grande carneficina
hanno ucciso Lorca per comodità
perché a volte è più facile
ucciderne uno che non ucciderne 100
oppure
ucciderne uno per ucciderne meglio
altri 100 uccidere Lorca era anche
una questione di stile
dello stile littorio di cremare
ogni residuo di intelligenza
uccidere la vita per esaltare la morte

la morte che non è soltanto
la decomposizione delle carni
la putrefazione il compost
non è solo il fertilizzante
ma è anche il deserto e il silenzio
è anche la pace che impongono
a calci in faccia è il silenzio
di un grande mattatoio
il grande mattatoio non solo metaforico

da quando hanno ucciso Lorca
hanno ucciso pure le metafore
anch’esse classificate come estremismo
politico e sovversione come a voler negare
che il linguaggio stesso non sia
nella sua accezione più quotidiana
altro che un continuo immaginare
lo sforzo nemmeno troppo alato di significare
ogni cosa sul tram sul bus al lavoro
a letto un po’ dovunque e senza paroloni
questo maledetto linguaggio
che può servire anche a dire qualcos’altro
questa lingua puttana che si vende anche a chi
vuole semplicemente parlare
e se ne infischia della versione autorizzata

e allora anche le metafore non sono metafore
e non c’è nulla da ridere o da immaginare
Lorca lo hanno ucciso ma non si sono
accontentati dovevano ucciderne tanti altri
per farla finita con questo vezzo epocale
di pensare questo prurito di mettere in discussione
ad esempio la violenza “viva la muerte,
abajo la inteligencia”

e isolare poi i sopravvissuti come se fossero loro
i pazzi i violenti i criminali
colpevoli di essere sopravvissuti
alla grande mattanza al grande scannatoio
di non essersi già da tempo alcolizzati
bucati le braccia e colpevoli di non pregare
e di ricordare persino la domenica allo stadio
che la violenza può sempre ritornare
a chi per primo l’ha impiegata

hanno ucciso Lorca come oggi
uccidono Turgenev e Dostoevsky
e tutti coloro che hanno scritto
nella lingua sbagliata (anche intere lingue
possono incarnare il male)

ma non hanno ucciso la poesia
che d’altronde è impossibile
perché la poesia non sanguina
non ha muscoli né ossa nemmeno pensa
perché non è una cosa né un mammifero
perché non esiste al di sopra
o al di sotto di noi
non esiste se non nella lotta quotidiana
come esercizio di libertà

esistono i poeti certo ma uccidendo i poeti
non uccidono la poesia che esiste ancora
nei non-poeti o nei poeti ingenui quotidiani
che chiamano ancora le cose con il loro nome
la guerra guerra il furto furto l’ingiustizia e così via
che chiamano l’amore con il suo nome
e la violenza ugualmente che chiamano
la prigione tortura e il padrone un coglione
che sanno leggere tra le righe della menzogna la paura

che sanno che il conformismo
è solo una questione di pane ed è facile ribaltarlo
i poeti quotidiani i lavoratori che dopo Lorca
hanno cominciato a massacrare uno a uno
per meglio calpestare i sopravvissuti
per fare altre guerre sulla carne dei poeti
sulla carne delle donne e dei bambini
e degli uomini adulti che tutta la vita
se la sono guadagnata

ma poi arrivano i ladri
in frack o in uniforme e ti calpestano
e sei pure stronzo perché dovevi saperlo
da subito che non accettano di perdere
come dei bambini attempati non accettano
che gli si risponda che si oda anche solo
un sospiro di angoscia sotto il loro piede
pesante se non l’angoscia istituzionalizzata
leopardiana pascoliana vociana montaliana
l’angoscia all’italiana
 
l’angoscia da due soldi
di chi non ci prova neanche e testimonia
che resistere non serve a nulla e che i cattivi
sono ovunque e vinceranno sempre e non ha
senso neanche pensare perché i pensieri
sono inutili come le parole e le metafore
e la guerra si è sempre fatta e i ricchi
sono sempre stati grassi e arroganti
e i poveri sono stupidi e inutili

per questo hanno ucciso Lorca
porque a Lorca lo mataron

Testo e voce di Francesco Salmeri

Sonorizzazione di Elena Cappai Bonanni

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