La striscia satirica di Gianninə
Tag: Famiglia
La martellina | Michele Frisia
La pioggia si è da poco interrotta. Il vento filtra ancora dagli infissi e muove, in corridoio, il vecchio lampadario. La ragazza sul letto se ne accorge dalle ombre, incostanti; stringe al petto le ginocchia, riprende il libro. Mamma e papà sono usciti, pensa, ma dicono che sono grande abbastanza, che posso restare da sola,…
L’odore di Marte | Valentina Scelsa
Il ricordo più lontano nel tempo
Questo, l’unico mondo | Elena R. Traina
Lui raccolse lo strascico e si sdraiò sul divano mentre lei gli puliva il volto e le nocche con attenzione. Cercò di raccontarle di come aveva dovuto trovare un tale erede per un certo trono; come aveva messo fine alla tirannia di quel negromante; voleva che le importasse di un qualche regno dorato asservito da un mostro dispotico.
L’indicibile | Nicola Sacco
Nella strada c’era gente che si chiedeva che diamine fosse quella puzza tutta nuova. Molti si lamentavano che era penetrata nelle loro abitazioni. Un fetore spesso e grasso che irritava le vie respiratorie, faceva uscire gli occhi da fuori, strozzava.
Piazza Vittorio | Mohamed Amine Bour
quello stesso giorno il gallo della casa cadde nel pozzo win el harba win welli welli ya miskin
Vedei | Noemi De Lisi
Il pullman si accende, la città nuova comincia a scorrere dietro di loro, una scia in frantumi che li riporta solo a pezzi, capelli, sudore, unghia, sputo; non è in grado di trattenere niente al loro passaggio, non è fatta di materia, quando si attraversa non si modifica, non si formano le crepe, non si scortica per risanarsi attorno ai loro corpi, non si addensa, evapora nel freddo secco.
Le ombre sul canneto | Daniele Colantonio
Il mio papà è un eroe, me l’ha detto il mio nuovo amichetto. È venuto a prendermi in camera, quella notte, e mi ha portato a vedere lo spettacolo. Lì c’erano due tipi grossi e un uomo incappucciato. Sono stati loro a farmi capire che il mio papà è un eroe, prima di quel giorno non ne ero poi tanto sicuro.
Le ragioni della fuga
C’era qualcuno in casa mia. Strano, sono tre anni che non apro la porta del mio appartamento.
Il terzogenito
Vedo anche qualcos’altro, un alone sul vetro graduato. È Jason. Jason che ha preso il nome dallo zio americano. Jason che ha ridato la giovinezza a mamma. Jason che cadendo l’ha invecchiata.