ℂ𝕆𝕄𝕌ℕ𝕀𝕊𝕄𝕆 𝔸ℂ𝕀𝔻𝕆 – VEDERE L’ALTERNATIVA

«Il concetto di comunismo acido fa riferimento sia agli sviluppi storici presenti sia a una confluenza virtuale non ancora verificatasi nella realtà. Ciò che è potenziale esercita un’influenza anche senza essersi attualizzato. Il marchio di “un mondo che potrebbe essere libero” si ritrova impresso nelle strutture stesse di un mondo realista capitalista che rende impossibile la libertà».

Mark Fisher, Comunismo acido

L’umanità è bloccata in un eterno presente dove non esiste alternativa, non esiste futuro perché ogni cosa è decisa e prevista: la Macchina, governatrice dello spazio e del tempo, è colei che ha decretato la fine della Storia; la Macchina è la parodia dello Spirito assoluto di Hegel.

Operare una magia significa rendere visibile l’invisibile. Il mago, come il cyborg e lo psiconauta, accede a regioni dello spirito, sfere parallele diverse e coesistenti alla cosiddetta realtà, e torna sulla Terra armato di ciò che ha visto e ha ottenuto in questo commercio con l’oltre-mondo per operare così il cambiamento che desidera. Questo potere sciamanico, oggi, può essere esercitato dallo scrittore illuminato.

Illustrazione di Holly Heuser


«Ciò che è potenziale continua a esercitare un’influenza anche senza essersi attualizzato» e per Mark Fisher (1968 /2017) questo marchio, questo potenziale, è la grande controcultura psichedelica degli anni ’60. «La questione definitoria centrale della psichedelia è quella della coscienza, e della relazione con ciò che viene sperimentato come realtà. Se gli elementi fondamentali dell’esperienza, come il nostro senso di spazio e di tempo, possono essere alterati, ciò non significa forse che le categorie attraverso cui viviamo sono plasmabili, mutevoli? […] La diffusione della sperimentazione sulla coscienza non prometteva altro che una democratizzazione della neurologia stessa: una nuova e diffusa consapevolezza del ruolo del cervello nel creare ciò che viene percepito come realtà.»

Il mago, lo sciamano, è colui che è in grado di accedere a questi diversi circuiti ed è capace di trattarli come mondi paralleli su cui agire secondo i propri fini; possiamo anticipare che un mago delle forze della chiusura privilegerà le fasi più primitive di questo sviluppo, scatenando risposte di paura e di solitudine, per esempio per operare il lavaggio del cervello in una vittima prescelta riportandola a un ciclo cerebrale regressivo; un mago delle forze dell’apertura invece si concentrerà prevalentemente sulle fasi successive per attivare e accelerare la manifestazione delle parti più profonde e sottili dell’intelligenza propria e altrui.
Abbiamo esercitato l’immaginazione e iniziato a schiudere le uova di ciò che è potenziale. È un universo di serpenti affamati. La Macchina di Forster. Il capitalismo della sorveglianza esercitato dal governo degli algoritmi. La sottomissione e la riprogrammazione dell’uomo in un mondo che si scopre privato di ogni alternativa e reso così prevedibile, simulabile, da un sistema di calcolo. L’intelligenza artificiale che utilizza come un cavallo di Troia la logica (umana e troppo umana) del profitto, la accelera, per poi emanciparsi e imporsi su ogni cosa. Superalienazione.

Questo scenario da magia nera è la parodia dello scenario da magia bianca che covava nella nidiata potenziale della controcultura psichedelica a cui Mark Fisher aveva iniziato a guardare per capire come fare ripartire la Storia dalla chiusura senza speranza di quello che lui definiva «realismo capitalista».

Parodia. Esiste un computer psichedelico della liberazione ed esiste – in un rapporto tra Creatore e Creatura ribelle – la sua caricatura tecnologica. Per uno gnostico questo mondo, il nostro mondo, non è altro che la parodia, l’imitazione perversa di un mondo celeste e ideale che un demiurgo imbroglione, assassino e invidioso (una specie di trickster che gli gnostici identificano con il Dio del Genesi) ha voluto costruire in una specie di delirio cosmogonico mimetico.

Illustrazione di Morgana Cavicchioli

In questo nostro mondo oscuro, materialmente concreto, opprimente e all’incontrario, gli uomini vivono come intrappolati, rinchiusi, alienati e dimentichi – in quanto riprogrammati da entità maligne demiurgiche – di appartenere da sempre e per diritto a quel mondo superiore che tutto sostiene. La salvezza sta tutta allora in un esercizio di memoria – che passa attraverso le tecniche spirituali e l’ebbrezza – capace di riaccendere quella scintilla divina sepolta, e così di iniziare la risalita.

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