L’altro | Alessandro Cabiati

Un’impressione scura come colpi
a vuoto sulle quattro corde
di un basso elettrico
(un arpeggio profondo

                      o

                         4                 o

                         4                      o

                                                      o

                                                           o)

Vulnerabilità

poco prima di addormentarmi
innata voglia e timore 
di dissolvermi
nell’altro lato di me
opaco come un lungo accordo
sulla prima ottava di un pianoforte

inconscio: Io è un altro
non è mica vero?
Difatti amo i sogni
cortometraggio iperbolico a colori e note
sensazione pura

                asensoriale

                            paura

o gioia

o sesso, o il tutto
simultaneamente estremo
o stranezza in bocca
e sbalordimento negli occhi
ecco cosa lasciano gli Altri
personaggi che calcano
il palcoscenico ambiguo
del circo onirico Freudiano
(in attesa d’interpretazione spicciola)

con:

Io nel ruolo dell’Altro
il regista avanguardista di capolavori notturni
il musicista improvvisato di note diafane.

TESTO DI ALESSANDRO CABIATI
VOCE DI BARBARA GIULIANI
COLLAGE DI PINTO BARKER

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