Kabul | Alfredo D’Alessandro

Digrignati i denti
rivoluzionati i mari
disertificati gli specchi i futuri −
guardiani distratti disertati
affollati tra i vetri −
ereditati i mali
coagulati Occidente Oriente
senza distinguo invadono
per profitto senza piani
hanno prospettive miopi
Kabul si sveglia
col suo fantasma
i suoi migliori figli oggi
orfani del cielo della terra
in affannosa fuga
e una luna beffarda che cala
su esseri umani come chiodi appesi
ai carrelli degli aerei.

Testo di ALfredo D’Alessandro
Elaborazione sonora di Elena Cappai Bonanni
Illustrazione di Shamsia Hassani

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