I
recedi in te, le onde del bosco
riescono e pulsano a riformare
il coagulo. un’altra attesa comunità
sfioriva nel ricordo dei tuoi occhi
–
in silenzio scenderemo ai fiumi
sproloquieremo al fuoco di una stella
che cadde sghiacciata. ritroverai
spalmando il mio sole per le vertebre
la curva, lo stigma, la prima luce ferita
II
ora sentivano il bosco bruciare –
lo scroscio liquido della fonte
vertendo la gravità risaliva
al cielo e discendeva carneo piropo
smottava il mondo, albere si rapiva
nere emergevano larve, animali alieni
piante digitali, rumori bifoni
–
ora sentivano il bosco bruciare –
una figura si ergeva e si squagliava
tutto era smesso in una pausa, saldo
si rifece poi assediandoti il collo
stretto ti girò, ricompattando il corpo
ti portò dentro via in un’altra stanza
secoli fa di un consolato nulla
–
ora sentivano il bosco bruciare –
nessun moto trovando per morire
nel mito sfinito, nel monte ferito
nella nenia attonita delle tele
nel solo segno certo, stringersi
chiudere tutto senza mai
rendersi al possibile
Testi di Francesco Ottonello da Futuro remoto (Marcos y Marcos, 2021)
Voce dell’autore
Suoni di Pietro Pirelli con sculture di Giancarlo Sangregorio
Mix: Elena Cappai Bonanni
Illustrazione di Alexander Tinei
Francesco Ottonello (Cagliari, 1993), laureato in Letteratura Greca a Cagliari e specializzato in Letteratura Latina a Milano, attualmente è dottorando di ricerca all’Università di Bergamo. È tra i fondatori del sito http://www.mediumpoesia.com e curatore della rassegna MediumPoesia: Poesia e Contemporaneo a Milano. Ha pubblicato il saggio Pasolini traduttore di Eschilo (Grin, 2018) e scritto articoli per riviste cartacee e online. Presente nelle antologie Poeti nati negli anni ’80 e ’90 a cura di Giulia Martini (Interno Poesia, 2019) e La radice dell’inchiostro (Argo Libri, 2021), ha pubblicato la raccolta Isola aperta (Interno Poesia, 2020). Il suo secondo libro di poesie, Futuro remoto, è in uscita nel XV dei Quaderni italiani di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2021).