
I passi sul volto | Valerio Russo
Chissà perché quando pensi le persone fuori dall’effetto mosso dei ricordi, finisci sempre per farlo in maniera essenziale, bidimensionale; un po’ come le teste sulle monete.
Chissà perché quando pensi le persone fuori dall’effetto mosso dei ricordi, finisci sempre per farlo in maniera essenziale, bidimensionale; un po’ come le teste sulle monete.
il più grande di noi sono io, il romantico predecessore
pensato per distruggere cosa pensavamo
fosse il nucleo, la tela di ragno, il baco e anche
l’Australia che brucia si riallaccia a noi.
Si può fare anche qui un noir. Non esce all’americana, esce all’italiana, lo fai alla Tiburtina, esce bene.
Lo vedevo penzolare da lontano dall’albero magico come Pinocchio, una sagoma piccola piccola, vedevo Pinocchio nordico biondo e la cosa faceva morire anche me, perché in quel caso per salvarlo ci sarebbe stato da fare qualcosa di magico, un rituale con le rune, oppure chiedere un favore a qualcuno, qualcuno di magico come la Fatina Triste oppure Dio.
E io resto immobile fra cardi demonici e decumani che hanno dato forma al mio animo. Resto immobile e vorrei non avere tutta questa conoscenza.