
Dilàniati | Elena Cappai Bonanni
Lì ti ho.
Come l’edera e il sangue;
dove la carne è foglio sottile.
Lì ti ho.
Come l’edera e il sangue;
dove la carne è foglio sottile.
emigrando direttamente dentro il verso che gestisce il ritmo del sonno in induzione
evapora la forza senza dissolverla ma con potenza la liscia allungata inviolata verginea
pateticamente sfiorata
dai polpastrelli
di riga in riga
di spazio in spazio
se scivolassi in un eterno cadere,
ammutolito dal vuoto surreale
cui non segue schianto o cratere,
c’incontreremmo nell’eterea agonia
fluttuante; ma dall’istante in cui caddi
negli abissi dei suoi torbidi occhi verdi,
profondi, freddi come l’onda
che mi spinse all’armonioso salto,
eccomi libero, nell’azzurro nulla
in cui mi libro, in cerca d’un appiglio,
in cerca
d’equilibrio.
Sollevava – Dualè
scatoline e sacchetti
pacchi già visti – Dualè
custoditi nella memoria
divarica l’orgia del respiro accenna a liberarmi disintegra ciò che mi appanna la percezione