Molto spesso, immaginiamo il corpo come l’eterotopia per eccellenza: il luogo – cioè – prediletto e al contempo il confine dell’essere umano, il nostro “qui e ora”; limite invalicabile e immenso, non lascia spazio ad altro che non siano i bisogni puramente fisiologici, in una netta distinzione tra corpo e mente, com’è tradizione in Occidente, come se il nostro corpo dovesse automaticamente negare ogni utopia e viceversa. Se travalichiamo questa separazione, però, scopriamo che il corpo potrebbe essere, dal punto di vista non solo strettamente biologico ma anche filosofico, il tramite per un altrove. Ed ecco allora che, per essere utopia, basta avere un corpo.
Tag: NOUMENO
Abbiamo il Dune italiano e non ce ne siamo (ancora) accorti
La saga di Mondo9 di Dario Tonani è un vero è proprio caso letterario per la letteratura italiana
Un Numero, una Data, il Mondo, Noi Stessi: indagine selvaggia sul significato di 2666
Ci sono romanzi che, come scrisse Henry Miller in “Tropico del Capricorno”, si leggono come se si avesse la febbre e dopo la febbre ci si accorge di aver compreso qualcosa di sé stessi.
Il sangue non si ferma a Genova. Su “Circospetti ci muoviamo”
Recensione di Luca Gringeri di "Circospetti ci muoviamo" a cura di Michele Vaccari (Effequ, 2021)
La scomparsa del mondo e l’illusione della letteratura
Seconda puntata del ciclo "Contro il presenzialismo" a cura di Antonio Francesco Perozzi
I Reduci: su “Il paradiso per sottrazione” di Daniele Trovato
Recensione di Luca Gringeri da "Il paradiso per sottrazione" di Daniele Trovato (Alterego Edizioni, 2020)
Contro il presenzialismo
Analisi sulle possibilità di una nuova avanguardia
Dare voce ai muri | Una mappatura della poesia di strada
Poesia di strada e sovversione dello spazio urbano in "Con le parole ovunque" di Mister Caos e Francesco Terzago (Agenzia X, 2021)
La volontà rimossa del Romancero Gitano
Recensione de "La volontà amorosa" di Federico Garcìa Lorca (Taut Editori) A cura di Elena Cappai Bonanni
Tra ciliegi e robot | I due poli dell’uomo moderno
Recensione di Davide Galipò al libro di Nicolò Gugliuzza