La Light Item è un’etichetta. La Light Item è un’etichetta autogenerativa. La Light Item è un’etichetta autogenerativa di musica elettronica. Potrebbe anche essere un’etichetta di musica elettronica autogenerativa, ma non necessariamente. Fondata da Gec e da Rico – QuellodeiUochiToki – raccoglie e pubblica album, bootleg ed esperimenti.
Il brano racconta dell’incontro/scontro tra un abitante di una casa-albero sul limitare del bosco e Zarathustra (qui inteso come il personaggio nietzschiano, già a partire dal titolo) lungo il percorso che fa per scendere dalla montagna e andare al villaggio. Recitato in prima persona dall’uomo che lo osserva, il monologo in cui il narratore esprime i suoi giudizi si apre a metà brano in un dialogo con Zarathustra stesso, di ritorno dal villaggio per fargli visita: staccandosi dalla forma che il narratore gli stava dando nella sua descrizione, infatti, il personaggio sta subendo un’evoluzione proprio causata dal punto di vista del suo osservatore, e il loro contrasto, più basato sull’essenza che sul dialogo, è quel confronto che ricerca, più di quello con gli abitanti del villaggio. “È meglio stare qui con te, a litigare in modo sottile”, conclude il pezzo lasciando spazio alla sempre più tellurica presenza di Olbos, solido nel ripensare la sonorizzazione della stessa registrazione della voce usata per il brano di Burla22.
Così smise di parlare Zarathustra
e per l’ennesima volta scende dalla montagna
come se non avesse appreso ancora
senza curarsi di alberi, rocce e corsi d’acqua
è una valanga che si scomoda sulla pianura
e già sa, pur nell’apice dell’astio suo
che quel ticchettio di parti meccaniche
si cheterebbe nell’istante in cui
ripetesse tra sé e sé “sai,
son solo fisime” e se ne stesse tra gli alberi
che ci parlano, con lui
ma non funziona in questo modo l’alterarsi
gli abitanti del villaggio attraggono gli scontri delle volontà
e farebbe loro un torto sia ignorandoli che a immischiarsi
ma oggi era di riposo quindi perché no? si va!
era un po’ che stava solo
era un po’ che la saggezza gli si tramutava in nausea
cominciava a perdere un controllo
immaginava situazioni in cui a chiunque dava contro
e l’equilibrio gli diceva “valica, riportami, hai la permissione!”
ed io lo guardo dalla mia casa-quercia sul limitare del bosco,
si è già inoltrato nel villaggio
ed è pronto a dare lustro alla sua verbosità
comincio a capire il perché periodicamente
abbandoni le prudenze e si lanci scientemente a capofitto tra la gente
nel conflitto con se stesso egli vince quando perde
e non è un essere pacifico
bensì un oceano in cui vorrebbe fortemente che gli altri si immergessero
e che imparassero ad estrarre ossigeno dall’acqua
aggiungendo a polmone branchia, a gamba pinna,
alla corsa la natatorietà
se tentennano, se la maggior parte affogano,
lui non si perde d’animo
torna alla montagna, si calma, si dimenticherà
ma non si dimena e non mendica
la convivenza che…
accipicchia, eccolo!
è lui che già ritorna dal villaggio?
fratello, come mai così presto?
(“non so, non riuscivo ad arrabbiarmi
perchè pensavo a quei discorsi che mi ha fatto i mesi scorsi”
ma è stupefacente! allora ascolti ciò che dico! come mai solo ora?
“è che scendendo ho visto te guardarmi dalla tua casa sull’albero
così a mia volta mi son guardato da fuori, dal tuo punto di vista
poi da quel momento non son riuscito più”
riuscito più a fare cosa, fratello?)
“devo trovare un altro modo
ci son quelli che, impotenti,
non riescono più a fare all’amore
io non riesco a fare l’odio”
(ma no, ma no, che c’entra? tu devi andare in quel villaggio
immergerti negli altri, poi tornare sazio, pronto a proseguire nei tuoi viaggi!
“ma figurati se continuo a fare una cosa
solo per permetterti di non cambiare idea su di me!
solo perché ti piace star lì a guardarmi a fare avanti e indietro dal villaggio
senza consumarti mai)
mi sono stufato di litigare furiosamente con persone che non vanno né avanti né indietro
è meglio stare qui, con te, a litigare in modo sottile.
Un pensiero riguardo “Una valanga che si scomoda sulla pianura”