Beograd, la ferita non si rimargina: si medica con lingue d’asfalto che fagocitano cemento, in un cuore pulsante di ribalta e dissenso. I graffiti colorati riempiono gli occhi e contrastano il grigiore che, muto, sale dai quartieri astratti.
Beograd, la crisi non si arresta: santi, puttane e sante puttane tra moderni ecomostri e scheletri edili, mozziconi di candele nella chiesa ortodossa, accenno di preghiere di donne silenziose – a chiedere perdono per il peccato più grave, quello di non ambire.
Così ti mostri, mia Serbia mancante di superbia e gonfia di miseria. La vita qui non costa, ma si ripete sui volti dei tuoi figli, animi zingari dal cuore zigano, perduti per le fiere zigzaganti, con un coltello sempre nelle tasche, con un pensiero fisso nella mente: prendere e fuggire, andare via lontano, all’assalto di treni in corsa sopra i ponti e giù, salti dirompenti.
Beograd, libro aperto, parola soffocata, le pagine dei volumi in biblioteca bruciate dal massacro della Guerra Imperversante – prove tecniche di sottomissione.
Nema problema: non so tradurre dal cirillico il degrado, ma posso tentare di trasformarlo in altro.
Io santo, tu musa; una donna sorridente in automobile si ferma e mi apre la portiera – io salgo. La trovo bella, di una bellezza antica che non parla, fa gesti con le mani. Priva della limpidezza di certe nostre città moderne, il tuo cuore è nei Balcani. Bella e pericolosissima ostruzione circolare allo sviluppo dell’Unione.
La trovo bella, di una bellezza antica che non parla, fa gesti con le mani.[…] Bella e pericolosissima ostruzione circolare allo sviluppo dell’Unione.
Beograd alle cinque di mattina ad ascoltare dopo un rave i CCCP Fedeli Alla Linea con un ragazzo sull’autobus che mi parla con rispetto dell’Italia, e della sua totale assenza di odio o di rancore. Lo guardo negli occhi: è orfano di Marx, di dio e di madre (cit.) – la statua di Lenin nel museo del comunismo, quella di Trotzki chiusa nei libri di storia e l’ex compagno Gorbachev nelle scuole durante i ricevimenti.
Beograd, divisa nelle tue due metà dalle acque del Danubio andante (torneremo infanti ed io ci sarò), un fuoco divampante uccide lo sciame di luci elettriche. Il sole sorge: Oriente.
In copertina, scatto dell’autore, opera anonima
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Pubblicato da Davide Galipò
Davide Galipò (1991) porta in scena i suoi versi dal 2014. Nel 2015 si laurea all'Università di Bologna con una tesi sulla poesia dadaista nella Neoavanguardia italiana. Nello stesso anno dà alle stampe la raccolta di poesie visive "ViCoL0 – Giornale in scatola inesistente". Contribuisce a fondare il Gruppo d'Azione Poetica Salinika, in cui milita fino al 2017. Dal 2016 dirige «Neutopia – Rivista del Possibile». Nell’ambito visivo, svolge svariate attività curative e laboratoriali, tra cui la mostra "Opporre Opposizione" in omaggio a Sarenco, dove espone i suoi collage. Nel 2016 è tra i finalisti del Premio Alberto Dubito con LeParole e nel 2017 suoi testi tratti dall'EP "Volontà di vivere" vengono inclusi nel volume "Rivoluziono con la testa" (Agenzia X). Nel 2018 un suo saggio su Patrizia Vicinelli viene incluso nell’albo di «Argo», "Confini" (Istos Edizioni). Nel 2019 suoi testi critici vengono inseriti nel catalogo della mostra del poeta visivo Luc Fierens, "Punti di vista e di partenza" (Fondazione Berardelli). Pubblica racconti e poesie su diverse riviste e antologie. Ideatore del festival di poesia di strada Poetrification, che si svolge nel quartiere torinese Barriera di Milano e referente del Premio Roberto Sanesi. Autore del progetto di spoken word music Spellbinder, finalista al Premio InediTO – Colline di Torino e segnalato dal Premio Dubito tra i migliori progetti di videopoesia e musica dell'anno. Nel 2020 pubblica "Istruzioni alla rivolta", edito da Eretica Edizioni. Nel 2021 espone la sua opera "Olfabeto" nella collettiva "La poesia visiva come arte plurisensoriale - L'olfatto" alla Fondazione Berardelli di Brescia, curata da Lamberto Pignotti. Il suo racconto "La vita potenziale" è arrivato in finale al premio Petrarca.Fiv 2021 indetto dalla redazione de «L'eco del nulla» ed è stato pubblicato nella raccolta "Condividere il futuro" edita dal comune di Figline Valdarno nel 2022. A luglio dello stesso anno ha pubblicato un EP di canzoni inedite, “La Terra La Guerra E Noi” per l’etichetta indipendente Radiobluenote Records. La sua ultima raccolta di poesie, “Personal Trainer”, è in uscita a febbraio 2023 per Eretica Edizioni. Vive e lavora a Torino come operatore culturale.
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