The only body that is not a body
I.
Una poltrona dentro a una stanza racconta tedio, inedia,
gioia, amore, dolore da una posizione particolare.
Una poltrona dentro a una stanza legge il pensiero,
è un veliero che conduce in contrade lontane.
Una poltrona dentro a una stanza procura sollievo
ad un corpo che non può o non vuole stare disteso.
Una poltrona dentro a una stanza ospita un corpo
che non può o non vuole stare disteso.
II.
Il corpo ospitato da una poltrona dentro a una stanza.
Il corpo che non può o non vuole stare disteso
si stacca dal corpo e diventa una fiaba.
Intessuta con il tessuto della poltrona.
Il corpo ospitato da una poltrona dentro a una stanza è una finestra
da cui filtra la luce, uno spiraglio che guarda lontano.
Il corpo ospitato da una poltrona dentro a una stanza
è l’unico corpo, altro da te, che si regge da solo.
Il corpo ospitato da una poltrona dentro a una stanza
è l’unico corpo che non si ferma davanti a nessuno.
Il corpo ospitato da una poltrona dentro a una stanza
È l’unico corpo che non è corpo.
Può stare in piedi o disteso.
Appoggiato per terra o sospeso.
Voce e testo di Lella De Marchi
Tratto da Le stanze di Emily
Collage di Karel Teige
Lella De Marchi è poeta, autrice e performer. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna, ha seguito corsi di scrittura creativa e sceneggiatura con Andrea Camilleri, Tonino Guerra, Ugo Pirro, laboratori di teatro e lettura espressiva ad alta voce. Quattro le pubblicazioni di poesia: La spugna (Raffaelli Editore 2010), Stati di amnesia (Lietocolle 2013), Paesaggio con ossa (Arcipelago Itaca 2017), Ipotesi per una bambina cyborg (Transeuropa 2020), vincitore del Premio InediTo 2019. Ha pubblicato anche un libro di racconti brevi, Tutte le cose sono uno (Prospettiva, 2015, vincitore del premio Braignu 2013). Suoi testi sono tradotti in inglese, spagnolo, catalano, francese, rumeno, arabo.
