Il pullman si accende, la città nuova comincia a scorrere dietro di loro, una scia in frantumi che li riporta solo a pezzi, capelli, sudore, unghia, sputo; non è in grado di trattenere niente al loro passaggio, non è fatta di materia, quando si attraversa non si modifica, non si formano le crepe, non si scortica per risanarsi attorno ai loro corpi, non si addensa, evapora nel freddo secco.
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Dispar’hêtre
Tutto è estensione, adesso, intorno a me. Ho gli occhi ancora appannati dalla fatica, la vista si semplifica alla spianata blu del cielo, alla spianata verde dei prati. È bene: vedere di meno, sentire di meno. C’è qualcosa sulla linea di confine tra i due colori che mi attira, come un segreto. È l’inclinazione piana di quella linea: non cerca di salire, non vuole scendere.
La discesa
Per tutta la valle si diceva che la storia delle donne dei boschi era solo una voce, o una favola per bambini. I pochi cercatori di funghi che le avevano intraviste non venivano creduti. Era un bene, per le selvagge. La leggenda le proteggeva.
Giù in fondo
Lo vedevo penzolare da lontano dall’albero magico come Pinocchio, una sagoma piccola piccola, vedevo Pinocchio nordico biondo e la cosa faceva morire anche me, perché in quel caso per salvarlo ci sarebbe stato da fare qualcosa di magico, un rituale con le rune, oppure chiedere un favore a qualcuno, qualcuno di magico come la Fatina Triste oppure Dio.
Fuoco alessandrino
eri bella Alessandra
come una cometa
che ti esplode in faccia
come una moneta gettata
in banca all’addiaccia
dell’ultima nottata spenta.
Dilàniati
Lì ti ho.
Come l’edera e il sangue;
dove la carne è foglio sottile.
La questione
Nessuno è in grado di immaginare come si viva dentro questa testa o come una bolla d’aria possa risucchiarti tutto intero.
My baby shot me down
Che schifo le storie di amori finiti. Ognuno ha la sua e chissenefrega di quelle degli altri.