Oltre i docks dai muri zozzi di gasolio e il sudore e le bestemmie dei marinai, il mare disperdeva le sue acque. La Queen’s Mary era appollaiata all’orizzonte, una Venere d’acciaio devota a San Giorgio, che puntava verso il cielo tutta la batteria di cannoni e antenne varie, un’imperfezione che interrompeva la linea del tramonto di quel martedì di maggio alle 18.32.
Appresso lo scafo a picco della corazziera, un J/70 Speedster guadagnava alla bolina, lega dopo lega, un nuovo orizzonte; al timone Tom Hoak disse a Jess di slacciare il fiocco anche se Jess lo stava già facendo; Jess studiava medicina al King’s College ma se essere un veggente fosse stato un lavoro avrebbe fatto il veggente; sapeva ancora prima di sapere e udiva ancora prima di udire e se avesse potuto avrebbe agito ancora prima di agire.
Essere un veggente in pieno 2017 è una vera menata: brandelli di immagini del futuro scorrono come la pellicola di un film ma senza opzioni nelle scelte e nelle interpretazioni, senza che le conseguenze abbiano alcuna causa.Continua a leggere…

Dilàniati | Elena Cappai Bonanni
Lì ti ho.
Come l’edera e il sangue;
dove la carne è foglio sottile.