Eroi di carta

Ritagliare/
Creare caos.

Scrivere/
Creare ordine.

Incollare/
Rendere la realtà maneggevole.

È sostanzialmente questo il mio lavoro, la mia dipendenza.
Per deformazione professionale, ho sempre trovato più semplice esprimere dei concetti attraverso un’immagine, ma – sia per papabili velleità letterarie che per spontanea propensione – utilizzo all’interno delle mie opere anche molte parole. Parole scritte da altri e poi decontestualizzate, mescolate, tosate e improfumate.
Tutto ciò potrebbe apparire vagamente fetish e probabilmente lo è, ma non importa.
L’atto di ritagliare fogli di giornale e di sporcarsi le mani di colla per creare consapevolmente qualcosa di nuovo è stato una sorta di battesimo: la carta sporca sul mio corpo come fosse acqua santa.

L’atto di ritagliare fogli di giornale e di sporcarsi le mani di colla per creare consapevolmente qualcosa di nuovo è stato una sorta di battesimo: la carta sporca sul mio corpo come fosse acqua santa.

Vorrei spendere due parole su un paio di collage in particolare, entrambi sono accomunati dalla figura dell’eroe, tema portante del prossimo numero cartaceo di Neutopia.
L’eroe appassionato è una storia, biografia di qualunque essere umano.
Siamo noi che sfrecciamo a velocità indicibili, a luce spenta, cadiamo o voliamo secondo la nostra natura, tutti accomunati da una rovente passione. Per cosa? A saperlo.
Coprotagonisti di tutto questo ruotare: il mondo e il cosmo, un po’ musoni e malinconici.
Del resto non si può sempre ridere.
Eroe è sinonimo di povero diavolo, tuffatore perpetuo per aria, asteroide verso una composizione astratta, geometrica, lunare. Come finirà? Dipende. La fine precede l’inizio.
Che cosa c’è di più eroico dell’atto di venire al mondo? Lusso temporaneo, lusso per tutti, guardare dall’alto imperturbabili e lievi per davvero, senza illusioni o bestialità.
Il mondo sottosopra, violentato e depresso, letto al contrario è un paradiso che ci spetta di diritto e non un premio da guadagnare: l’eroe ribalta il ribaltabile, riflette negli occhi quella luce feroce dei milioni di anni passati a saettare per il cosmo.
Eroe, infine, è anche uno stato d’animo. Vive tra i fusti dello struggimento e i nodi della rabbia, si riscalda tra le vibrazioni dell’entusiasmo. Gioca con le dimensioni e il loro significato, il nostro eroe personale sacrifica la profondità per diventare essenza ardente di inchiostro stampato.

Poesie visive dell’autrice

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