Continuava a far scorrere la cordicella fra le dita, come se fosse animata da un’illogica vitalità. Il fremito che provava al tatto era difficile da descrivere.
«È così che nascono le ossessioni», pensò.
Di certo aveva tenuto legato qualcosa, un manoscritto, un papiro o quantomeno lo aveva legato a qualcuno.
La vista e il tatto di alcunché avesse per lui significato li sentiva a primo acchito: lo differenziavano, sostanzialmente, da un qualsiasi altro oggetto per cui non nutrisse il benché minimo interesse. Perché, altrimenti, continuare a conservare vestiti logori e carte sgualcite, invece che destinarle all’immondizia?
