The only body | Lella De Marchi
Una poltrona dentro a una stanza ospita un corpo
che non può o non vuole stare disteso.
Una poltrona dentro a una stanza ospita un corpo
che non può o non vuole stare disteso.
Un mattino ci siamo svegliati tardissimo. Eravamo sprofondati in un sonno calmo. Mi alzo, faccio un salto in bagno e, avvicinando le mani al lavandino, vedo che sono tornate bianche. Mi specchio, il viso: diafano. Comincio a toccarmi la pelle, le orecchie, guardo le braccia, le gambe. Sono tutta bianca, come quasi non ricordavo di essere stata.
dita lunghe fini stecchi e
movimenti concentrici,
con le tue a illudere.
Ora ti puoi guardare fino al punto che chiude la vita. A bocca chiusa.
Come fai a non odiare la pelle? Mi domandò.
Valgono la pena, le tue mani sulle costole. La vita consuma le mie anche portando via sempre qualcosa. L’amore, poi, nei corpi scompare.