Né carne né pesce | Marta Zanierato

Salutiamo gli ultimi clienti, sistemiamo le sedie sui tavoli, poi infiliamo le giacche e fingiamo di incamminarci verso casa. Non appena le luci del locale si spengono, però, torniamo indietro, sgattaioliamo in sala da pranzo e buttiamo lo sguardo attraverso l’oblò della porta della cucina. Perché Nora, ogni martedì e ogni domenica sera, rimane al ristorante da sola e fa una cosa.

Fare, un caso singolare

Il Grande Poeta si chiedeva come fosse possibile che un locale del genere, storico e in pieno centro, non avesse un dehor degno di questo nome, o almeno un fumoir interno, mancanza che lo aveva costretto a uscire sul marciapiede piuttosto stretto, offrendo la sua figura moderatamente sovrappeso al viavai dei passanti con le loro fisicità e le loro borse della spesa o da passeggio.