In distanza, sul fiume, scintillano i lumi
di Torino. Duo o tre sabbiatori hanno acceso
sulla prua il fanale, ma il fiume è deserto.
– Cesare Pavese
Dopo il primo esperimento con Alba, Emanuele Battarra e Alfredo D’Alessandro, alias Burla22 e Alfre D’, duo tra i finalisti del IV premio Roberto Sanesi, stanno per tornare sulle scene con Creatura. Nel frattempo, vi parliamo del loro singolo. Il loro è un progetto schietto, dritto sulla schiena, che non scende a compromessi con orpelli, dove l’errore diventa suono e le parole scivolano sulla musica come una calamita sul nastro magnetico.


Sarebbe contento Bruno Maderna, che i suoi primi approcci alla musica elettronica abbiano trovato un seguito a distanza di sessant’anni. Alfre D’ e Burla 22 sono asciutti, nella loro fusione tra le sonorità dichiaratamente glitch e noise e i testi di stampo indie-poetico. La dimensione sonora è quella del rumore, dello sbaglio. Ascoltandoli, si viene proiettati in un ambiente simil-industrial, una fabbrica in pieno stile anni ‘80, nel fragore del boom economico italiano, ma oggi possiamo credere ugualmente di essere sempre nella stessa fabbrica, dismessa e convertita, travolta anch’essa dalla gentrificazione, in un dancefloor per una tre giorni di festival di musica elettronica. Il confine è esile, così come i protagonisti, che sondano le intercapedini umane, piene di speranze e contraddizioni. Sullo sfondo, non sfocato, come una gigantesca scenografia, il capitalismo, come un dio laico che chiede soldi, contribuisce al nostro diventare spietati. Ed è in questo momento che diventiamo semplicemente dei drogati, intossicati dalla dopamina, arrivando a cavalcarla, equina nelle sembianze, per staccarsi da questa folle vita, progettando la morte come la più scontata delle soluzioni.
Trovo interessante, in questa Alba, trovare un grande Noi rappresentato in miniatura, inteso sia come piccolo essere umano, sia come qualsiasi forma generata dalla potenza nell’atto della creazione. La costruzione sonora, molto attenta e precisa, dinamica e presente, mai scontata, è un flusso di coscienza che scorre sinteticamente, diventando una droga udibile. Nel brano si assiste a una vera e propria celebrazione sull’altare del cosmo, una messa del nuovo millennio, dove non viene condiviso il companatico, ma la speranza che prima o poi qualcuno ci risponderà.
Dal lato puramente testuale, l’ingrediente personale viene mescolato, diventando un corpo unico, con gli oggetti di uso quotidiano, con eventi storici del passato e con notizie con cassa di risonanza mondiale, dal clima alla fame nel mondo. È un mix strategico, a volte un po’ ruffiano a volte più crudele, a tratti confessionale. L’ascoltatore viene cullato e messo al riparo, da tutto questo, perché sa che la parola è lì per metterlo in guardia da qualsiasi verità scomoda, perché alla fine dei conti noi rimaniamo spietati, vivendo senza pietà e senza chiederci perché.
ALBA
In deserti il nostro incedere
Ecco perché continuiamo a incidere
Come acqua ostinata nelle insenature
Molecole pure in sintonie ormai rare
Nella gara della vita dagli spalti senti fischi
Sono fiaschi troppi poveri cristi
Se il successo è l’unità di misura
La matematica è spietata
Ma la grammatica è drammatica.
Come chi disegna creò mondi nuovi per renderli reali
Su pareti in disuso che diventano muri monumentali
Studiate, perché mancano i fondamentali
Pari o dispari? Tiro contro il muro i dadi
Felicità in pillole no
Nonostante il futuro distopico
È traumatico il troppo amore o troppo odio
Che subisci carattere vulcanico
Sto mondo vi droga
E vogliono tutti potere
Ma per me fottere è sempre stato meglio di comandare
È un’Alba bellissima, un nuovo risveglio
Chiedo a sta stupida guerra il congedo
Alfre e Burla ma più sincero
Quindi, mai vostri Emanuele e Alfredo
Parole e voce di Alfre D’
Musica di Burla22
Burla22 è musicista, writer e disegnatore, da ragazzo sperimenta la techno e l’elettronica ambient glitch ed entra a far parte di collettivi (Sgnarl, Rxstnz, Light Item) con cui produce musica dance floor ed elettronica harsh. Dopo anni di esperienza underground partecipa al Velvet Club di Rimini.
Alfre D’ è fondatore e ideatore di COLPO DI STATO POETICO. Dal 2006 in bilico tra rap e spoken word. Svezzato nelle sagre di paese dove le cover band di Ligabue sono headliner, troppo poetry per i palchi rap e troppo rap per i palchi poetry, fa virtù di ogni inadeguatezza e scrive.
