Il dio di Norimberga | Alessandro Baldacci

II

«Sei nato Kaspar, guardati la schiena:
nulla vale di meno di una vita
come la tua, finita ed infinita,
ninna nanna degli ufo che stanno
dentro la testa, oppure nella stanza,
contando insieme a noi le mosche, gli anni,
mentre vengono avanti le baccanti
di Norimberga e iniziano la danza».

V

Ogni boccone è uno sputo,
un maremoto dentro la testa,
con le baccanti che fanno ressa
lungo le strade di Norimberga,
mentre lui spinge le sue ginocchia
all’infinito, contro le tempie,
fuggendo il cielo, scortando sempre
la sabbia e gli ufo sino alla bocca.

VI

«Spingi sul dondolo le baccanti
e danza fra foglie d’ortica
prima che tornino tutti quanti
dalla battuta della tua vita,
poi fuggi ancora dentro la gabbia
di questa torre piena di voci»,
pensava Kaspar, nella sua stanza,
sognando di essere il dio dei topi.»

Testi tratti da Il dio di Norimberga, (Italic Pequod, 2023) di Alessandro Baldacci
Voce dell’autore, sonorizzazione di Elena Cappai Bonanni
Collage di Daniel Sanchis

Alessandro Baldacci insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Varsavia. È fra i curatori dell’antologia Parola plurale (2005). Ha pubblicato due monografie su Amelia Rosselli (2006, 2007) e i volumi Andrea Zanzotto. La passione della poesia (2010), Controparole. Appunti per un’etica della letteratura (2010), Le vertigini dell’io. Ipotesi su Beckett, Bachmann e Manganelli (2011), La necessità del tragico (2014) e Giorgio Caproni. Un’inquietudine in versi (2016).

Lascia un commento