Federica Custo | Glow

Osservo la mascella definita della Me Virtuale, delineata e squadrata come i lati di uno smartphone. Forse lei sarebbe capace di riconquistare Elia. Ha sempre qualcosa di interessante entusiasmante esaltante da mostrare sotto la luce giusta di un book café o della golden hour, mentre io sono una massa informe sbiadita, un eccesso sbrodolante di culotte de cheval e ore sprecate a lasciar marcire il cervello tra lenzuola stantie.

Claudio Cherubini | Al mar non si comanda

Il mare si era ritirato e non si sapeva dove. Forse in un buco laggiù, al largo. E da lì se ne era sceso nelle viscere della Terra, sparendo come l’acqua nello scarico di un lavandino. Tutte le anime viventi di C. aspettavano il suo ritorno ormai da giorni, ripetendo tra le labbra che era una disgrazia di proporzioni gigantesche e che inginocchiarsi davanti a qualche candela, con le mani giunte, stavolta sarebbe stato inutile. Nessuno lo aveva mai detto ad alta voce, ma il mare a C. contava più del tizio messo in croce.