Marco Giovenale | Oggettistica

Sul gioco (3)

È tutto molto chiaro. Si tratta di frasi. Faccio delle frasi. In letteratura spesso non ci sono frasi ma
idee, e le frasi sono pervase da idee. Io non ho idee.

*

o la neve

Vi sono dei cuccioli di pochi mesi forse poche settimane che piangono sotto la neve.
Sono udibili a grande distanza, sono udibili a breve. A prescindere, sono udibili.

Vi è un paesaggio innevato che ricopre con il suo candore tutto l’orizzonte, e radi alberi.

Sotto i radi alberi si ode un tenue raspare. Esso è indice di
un tenue raspare.

Come faremo, si domanda un intelletto complesso. Queste domande sono il punto di arrivo di
milioni di anni di attività cellulari diverse e molto complesse, dal punto di vista chimico e fisico.

Dal punto di vista anche solo fisico come faremo?

Faremo con un drone.
Faremo con gli Stati Uniti.
Faremo con pazienza e determinazione.
Faremo con la preghiera.

Faremo con sforzo e sacrificio, piantando la bandiera
una volta giunti.

Ma giunti dove, si domanda un intelletto un soffio meno complesso.
Non vi è risposta, vi è solo neve, neve a perdita d’occhio, cercando di non sbagliare.

Non avrei voluto, non avremmo voluto, non avrebbero voluto.

*

Sigla

Noi siamo d’accordo, non ci sono ragioni di disaccordo.

Fabbricano anche un sacchetto.

Non litigheremo per questo, non protesteremo.

Siamo d’accordo, dopo ci sono dei biscotti con questo nome.

Sono tutti gentili, professionalità e hanno premure.

Ci accompagnano e non possiamo lamentarci.

Fuori ci danno un sacchetto, ce lo hanno dato ora dopo la coda.

Siamo in tanti qui, siamo tutti in attesa in coda, siamo d’accordo.

Abbiamo il sacchetto.

* * *

Non sa non ricorda / 1

non sa non ricorda più niente
i nomi delle alpi gli appennini da dove
tabelline prova del nove tappe dei mille
cavour la densità di cuneo
non in grado di educare

_

bisogna arrivare con molta efficienza
poi al padiglione centrale
kent dice
ci sono due padiglioni centrali
sbagliarsi è impossibile
con il suo udito immateriale
fa centro

_

l’esatta determinazione della distanza
dagli anni settanta
è la cosa che più

_

ma qual è stata la causa del contatto
tra i due movimenti andremo
a scoprirlo affrontando il latte
il secchio
come si presentano come sfuggono
alla rappresentazione attorno
al secondo novecento

*

Non sa non ricorda / 2

tutti vorremmo essere coraggiosi
servono vestiti adatti
né soliti adulti
vengo con te
tutti vorrebbero essere questa
cosa in questa parte o questa
in questa senza
rubinetto che perde

_

la luce del cellulare la
notte sta un po’ e
poi si spegne

_

un dolore al polpaccio
lana nel settantuno
freud prima del 1897
un numero di ospiti
da qualche altra parte

_

è un isolante elettrico
e ora che facciamo
dove andiamo
ci serve una visuale migliore
una gabbia per gli squali

_

devi ascoltare sembra che ripetano
in attesa della manica
appena fa buio si va
cinque o sei ore
all’estremità nord o
all’estremità nord del fiume
tu credi che potremo attraversare la città


Marco Giovenale è scrittore, poeta, asemic writer e traduttore. È tra i fondatori del sito di materiali sperimentali gammm. Tra i libri di poesia: La casa esposta (Le Lettere), Shelter (Donzelli), Maniera nera (Aragno), Strettoie (Arcipelago Itaca), Delle osservazioni (Blonk), Cose chiuse fuori (Aragno). Tra le prose, Quasi tutti (Miraggi), la gente non sa cosa si perde (Tic), Il cotone (Zacinto/Biblion), Statue linee (pièdimosca) e Oggettistica (Tic). È presente in Parola plurale (Sossella), Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos) e altre antologie. Il suo sito è slowforward.net

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