Lโavvicinamento al mondo del poetry slam rappresenta una piccola, traumatica sconfitta personale. Spesso mi capita di rivedere, nelle facce stranite e un poโ deluse sparse per il pubblico allenato alle serate di poesia, la stessa faccia che avevo io quando, appena uscito dal tropico dellโaula studio per una meritata birra, mi trovavo per le prime volte di fronte allโorgiastica ed esplosiva miscela di due tra le cose da cui mi sento piรน umanamente ed esteticamente distante dellโuniverso tutto: la rap battle e il talent show. Tutto questo applicato alla cosa che รจ stata la piรน tenace e coriacea tra tutte le mie testarde passioni e ricerche: nemmeno a dirlo, la poesia.
Piรน che un agone, un gran magone. Un minestrone riscaldato e indigeribile. Dopo la fine del piacere del testo e la ricerca del fastidio letterario, il vettore torna indietro raggiante, si fa scherzoso, trendy, gradevolissimo sottofondo di chiacchiera da votare in decimale.
Crolla tutto. Anche qui. Eppure la Storia, per quanto sbriciolata nella modernitร e amalgamata ed emulsionata dalla manona capitalistica, qualche sostegno ce lo dร , oh noi delusi.
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๐ผ๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐๐๐๐๐ | ๐จ๐๐๐๐พ๐ฃ [๐ฆ๐๐ ๐ฒ๐ผ๐๐๐ ๐ง๐พ๐๐๐ & ๐ฏ๐บ๐๐๐๐๐๐บ ๐ต๐๐ผ๐๐๐พ๐ ๐ ๐]
_Testi e voci: Toi Giordani, Riccardo Iachini
_Beat box: Mollo Beats
