Sara Ferro W. studia e si laurea in Sociologia, specializzandosi in Comunicazione e Mass Media. Ha un alter ego detective undercover sui generis, che segue indizi antiquari, spia scene subculturali transumane e frequenta mondi più esoterici che esotici, ma non tralasciando mai di curare un distaccato piglio etnologico. Vive tra nonchalance ed estrema versatilità. Sua passione i vertici del triangolo industriale, natali milanesi, decadi genovesi, orizzonti sulle vette torinesi. Ha tutto un passato tra altre città ancora, tutte ufficialmente d’arte, come Berlino e Venezia e un po’ di Londra. Difficile starle dietro mentre salta da una sinapsi alla prossima sinergia, è una moving imaginist con suo campo di elezione nelle immagini in movimento che ama si animino sulle piattaforme online
mosse da onde digitali. Vorrebbe lasciare il segno nella teoria sociologica attraverso riflessioni di natura audiovisiva oppure riflessi ottici che con
uno stimolo visivo potente si colleghino ipertestualmente ad informazioni di natura simbolica e dunque universale. La sua sperimentazione ha allure psicogeografica, anche quando i territori sono quelli squisitamente mentali.