Guidando quaggiù
dall’autostrada non lo vedi
sono strade dritte
a fare attraversare lepri
per ettari gialli in bolla
risaie di statua l’airone
e case aperte le porte
dove s’operano processionarie
Guidando quaggiù
raccolta la frutta graffiati
provinciali dritte che manco in Australia
son centri commerciali labirinto
le chiese incomplete
e piazze mattoni erosi
a chieder permesso diserbo
sciami zanzare dietro gli armadi
Guidando quaggiù
con la stazione radio giusta
mostri coi fari astronavi
sgridano i bambini antenna
dito l’indice libellula
tra l’api golose non già nebbia
proteggono girini miomi
prima dell’inverno
Guidando quaggiù
devi il serbatoio pieno
c’è chi s’offre in direzioni
chi in vino chi in tabacco
chi forse vuol scopare
s’ha paura fermi in strada
nessuno da ‘ste parti
di certo gente ospitale
Francesco Terzago è nato a Verbania nel 1986, ha studiato Linguaggi e tecniche di scrittura a Padova. Collabora, o ha collaborato, con collettivi, siti internet e riviste quali: AbsolutePoetry, Poesia2.0, Scrittori Precari, Mitilanti. Fa parte della redazione di «In Pensiero» e di «Argo», con cui ha curato L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti in dialetto e in altre lingue minoritarie (1950-2013). Il suo racconto Buffalo Bill è uscito con «The eyes can see what the mouth can not say». È membro del Comitato di Ricerca Inopinatum sulla creatività urbana della Sapienza - Università di Roma. Sue poesie sono presenti in: «Italian Poetry Review», «ClanDestino», «Le Voci della Luna», «Nuovi Argomenti», «Smerilliana» e «ALI»; e nelle antologie La generazione entrante (Ladolfi Editore) e Poeti della lontananza (Marco Saya Edizioni).
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